Il KYC è un alleato importante ed ha un ruolo strategico nella tutela delle aziende dalle frodi, ma non solo, anche dalla corruzione, da pratiche di riciclaggio di denaro e dal finanziamento al terrorismo. Quello dell’adeguata verifica della clientela, tra tutti gli adempimenti previsti dalla vigente normativa antiriciclaggio, riveste un ruolo di spicco. Cronologicamente il primo da attuarsi, l’attività di Know Your Customer può determinare l’efficacia dell’intero processo.

Che cos’è il KYC?

KYC, acronimo di Know Your Customer, che letteralmente significa “conosci il tuo cliente”, è l’insieme di procedure che alcuni soggetti, per obbligo di legge, devono seguire e a cui devono attenersi per acquisire dati certi ed informazioni sull’identità dei loro clienti.
In buona sostanza, per KYC si intende la verifica dell’identità del proprio cliente tramite la raccolta di tutte le informazioni necessarie per la di lui profilazione e per la successiva assegnazione ad una fascia di rischio.

Le procedure del Know Your Customer sono, per diversi soggetti, un obbligo di legge e costituiscono solo una parte degli adempimenti normativi previsti dalle direttive europee antiriciclaggio (AMLD – Anti Money Laundry Directives) volta a proteggere il sistema finanziario dall’uso illecito dei fondi.

A cosa serve?

Il KYC è volto ad acquisire informazioni e dati certi sull’identità degli utenti e clienti dei soggetti obbligati. Le procedure KYC svolte durante la fase di onboarding servono non solo alla verifica dell’identità, ma anche ad acquisire tutte quelle informazioni che dovrebbero consentire al soggetto “verificatore” di valutare l’esposizione ad eventuali rischi di riciclaggio e finanziamento al terrorismo.

Perché attuare le procedure KYC?

Le procedure di Know Your Customer sono volte al contrasto del riciclaggio di denaro sporco e al finanziamento alla criminalità.

L’attività di Know Your Customer non prevede solo il riconoscimento e la verifica dell’identità degli utenti e dei clienti, ma anche l’acquisizione di tutte quelle informazioni che consentono al soggetto obbligato una valutazione dell’esposizione ad eventuali rischi di riciclaggio di denaro e finanziamento al terrorismo.

La normativa prevede inoltre l’obbligo di effettuare un costante controllo in capo all’utenza e alla clientela, con le medesime finalità, nonché di rinnovare le procedure nel corso del tempo.

Chi sono i soggetti obbligati al Know Your Customer?

Determinate figure professionali, istituti e aziende sono soggetti all’obbligo di legge di verificare l’identità del cliente e ad acquisire in capo a quest’ultimo informazioni volte alla valutazione del rischio di riciclaggio di denaro o finanziamento alla criminalità. Un adempimento obbligatorio particolarmente oneroso, sia in termini di risorse che di tempo.

I soggetti obbligati ad effettuare le procedure KYC sono:

  • intermediari bancari e finanziari
  • professionisti (commercialisti, consulenti del lavoro)
  • notai e avvocati
  • revisori legali e società di revisione
  • agenti immobiliari
  • mediatori civili
  • prestatori di servizi di gioco
  • prestatori di servizi di valuta virtuale.

Come implementare il KYC?

Giova rammentare che per alcune figure le procedure KYC sono, a tutti gli effetti, un obbligo di legge dettato dalle direttive anti-riciclaggio dell’Unione Europea.

Nei casi in cui ci fosse la necessità di implementare le proprie procedure KYC è preferibile avvalersi di esperti in materia, così da esser certi di quali informazioni raccogliere ad integrazione, con che modalità e con che frequenza.

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